La notte è stata movimentata, soprattutto per Nina, che l’ha vissuta in allerta fissa: accanto a noi c’è stato un brusio continuo.
Noi invece abbiamo dormito dalle 22 alle 8. Siamo freschissime.
Con la calma che ci contraddistingue facciamo colazione, salutiamo tre dei quattro van con cui abbiamo condiviso la notte, e iniziamo a preparare. Mentre piegavamo le lenzuola arriva una macchina della polizia.
Sapevamo benissimo di essere in torto netto, ma fortunatamente i visetti d’angelo, l’accento straniero e la vocina ingenua ci salvano da eventuali cazziatoni, nonostante il cartello di divieto campeggio posto proorio di fronte alla nostra macchina. Manco ci potevamo inventare cose, dato che ci hanno beccate con il lenzuolo in mano.
Ho arrabbattato qualcosa tipo “ah pensavamo che il divieto fosse solo per le tende…” e il poliziotto con una gentilezza inaudita ci spiega che no, che è un parco naturale, che non si può proprio, che se volete restare potete farlo ora, che non c’è problema, ma proprio non si può dormire, d’accordo?
Sisi.
Fantastico.
Smontiamo tutto e decidiamo di andare alla Calnque d’en vau (che non abbiamo ancora capito che cosa significhi in francese): 2 ore di trekking per arrivarci, ma dicono tutti sia la più bella. Speriamo non ci sia il panico.
Con 5 litri d’acqua sulle spalle (a volte qualcosa lo impariamo) iniziamo a camminare sotto il sole cocente alle 11.00, ignare di quanto avrebbe cotto ancora di più al ritorno.
In direzione mare il mio passo è veloce e motivato, Gloria anche se ne rende conto. Così, invece che 2 ore ci mettiamo 1 ora e mezza, ad arrivare in mezzo alla pipinara.
La pipinara, sí. C’era il panico. Peccato, perché l’acqua è di un verde meraviglioso e in queste condizioni ce la godiamo poco (dopo il viaggio in Corsica dell’anno scorso, in cui trovavamo solo calette private, è tutta una sofferenza).
Non facciamo in tempo a cambiarci che becchiamo tre tipi vestiti di viola che improvvisano una performance in spiaggia, sbucando dall’acqua. Eccezionale!
Becchiamo anche gli stessi poliziotti di stamattina che salutiamo con grandi sorrisi e sbattendo le palpebre.
Comunque. Volevamo provare a infilarci in qualche buco sulle pareti rocciose che cadono in acqua, per stare più tranquille e isolate, ma il cane si è rifiutata di nuotare con noi, nonostante provassimo a farlo trainandola dal guinzaglio. Giretto, nuotatina e poi via ci spingeva a riva. Mannaggia a lei. Niente. Si resta sui sassi bianchi della spiaggia, in mezzo alla pipinara.
Anzi, Gloria e Nina se ne vanno a leggere all’ombra, dietro, tra gli arbusti; io mi metto giù in versione lucertola e addio.
Pranzo leggero con tonno e cetrioli, riposino, un altro tuffo, di nuovo sole, e via. Per le 15.30 risiamo in cammino verso la macchina. Troppa gente, troppo troppo caldo, troppa roba da fare dopo (trovare una doccia/riempire le taniche di acqua/comprare un adattatore/trovare da dormire).
Il ritorno è impegnativo, il sole è bollente, e noi piano piano ci sciogliamo. Per fortuna l’acqua stavolta era sufficiente.
In un’ora e tre quarti siamo in macchina, belle provate dal sole e dal caldo, e felici sia di aver camminato, sia di esserci immerse in quel liquido verde, profumato e nascosto.
Dato che il powerbank solare che ci siamo portate è scarico, data l’urgenza di una doccia e di lavare i panni, optiamo per rivolgerci a HomeCamper, una piattaforma nuova della quale mi aveva parlato mio fratello qualche giorno fa. In pratica, privati che hanno uno spazio esterno lo mettono a disposizione ad un prezzo inferiore rispetto ad un campeggio, per camper, tende e van. Fondamentalmente un Airbnb all’aperto.
Troviamo un maneggio a Saint Martin de Crau, ce ne freghiamo che Nina con i cavalli non stia proprio a suo agio (dovrà imparare cose nuove, no?) e prenotiamo alla modica cifra di 19 euro in tre.
Il posto è stupendo. Un maneggio con una stalla di lusso. Assurdo.
Nina non fa troppo caso ai cavalli che gironzolando nei paddock attorno a noi, basta che non si avvicinano.
Noi ci facciamo subito una doccia, sistemiamo la macchina e ci mettiamo a vedere le stelle, prima di chiudere tutto.
P.S.: indovinate chi ha dovuto convincere chi a non cenare, facendoci bastare quel mezzo croque monsieur che ci siamo scofanate post Calanque?
Sempre più bello
❤️