Giorno di partenza da U Ponte Grossu, Solenzara, e arrivo nei dintorni di Porto Vecchio, precisamente al campeggio
LA FERME D’ALZETTA.
Continuiamo felicemente a dormire una media di 8 ore e mezza a notte.
Nina stamattina manco si voleva alzare. La giornata di ieri l’ha distrutta.
Acciambellata sul sedile posteriore non mi ha degnata di uno sguardo quando le ho dato il buongiorno.
Prima di arrivare al nuovo campeggio, però, decidiamo di fermarci un po’ in spiaggia. Due-tre ore, ecco, non di più, giusto il tempo necessario perché Gloria possa dire che noi al mare ci andiamo eccome.
Ci fermiamo a Pinareddu. Golfo M E R A V I G L I O S O con sabbia bianca, fina e mare cristallino, azzurro da cartolina.
Anche qui è presente un ombrellone ogni 10 metri e tante barche.
Troppo bello per essere vero.
QUINDI
Gloria mi porta in escursione per i sentieri di Capu di Fora, convincendomi della possibilità di trovare una spiaggia vuota, tipo quella di ieri, per poter stare libere e serene.
Camminiamo.
Camminiamo lungamente tra la vegetazione corsa fatta di Pini ed arbusti.
Poi arriviamo al mare.
…
Scogli.
Scogli ovunque.
Scogli spigolosi e mare stupendo.
Nessuno intorno, due cantucci all’ombra abbastanza agevoli e addio.
Troppa la voglia di rinfrescarsi e di mangiare.
Restiamo là.
Ninalapirata tra gli scogli è a casa sua.
Doveva essere il cane di un vecchio pescatore, nell’altra vita.
Ce la godiamo anche là: Gloria rintanata all’ombra a rilassarsi e a mangiare, e io a lamentarmi degli scogli, fare tuffi e prendere il sole.
Alle 18 arriviamo a La Ferme D’Alzetta, situata a Murateddu, a 10 minuti da Porto Vecchio, un po’ fuori dalle (evidentemente) tipiche case in pietra, molto caratteristiche e medievali, dell’entroterra.
Il proprietario, Daniel, ha costruito tutto: la sua casa, la fattoria, una casetta terra e paglia e il camping.
Un signore molto carino, oltre che proprio interessante!
Entusiasmo generale.
Presa piazzola numero 3.
Formiche a go-go.
Cambiata piazzola.
Piazzola numero 23.
“BU** DE CU**” DAVVERO.
Abbiamo a 20 metri una stupenda doccia fredda all’aperto, a 30 la casetta con bagni/lavandini/docce calde, e intorno famiglie di almeno 5 bambini l’una, ma tutti nordeuropei (questo assicura un’educazione e un silenzio che noi italiani nemmeno nei film lo concepiamo. Pare parlino tra loro con la sordina inserita).
Patate lesse e uova sode (Mammamia come marcia ‘sto campingaz!),
riposo delle guerriere a scrutare le stelle tra le chiome degli alberi,
manco laviamo i piatti,
e buonanotte.