VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 22 - 19 AGOSTO

Saint Florent
Campeggio libero

E dura lo è.
La testa pesa e lo stomaco nausea (voce del verbo nauseare, prima coniugazione, intransitivo).
È il giorno della partenza, tra i saluti di mezza Italia smontiamo, paghiamo (tre notti, una cena e tre bottiglie di vino 54 euro a testa, un prezzo così basso che giustifica però completamente lo schifo dei bagni), e mettiamo Marotta alla guida, pronta per l’offroad del ritorno.
Ormai va alla grande, completamente a suo agio, talmente tanto che la sua guida sportiva la porta ad un passo da dover fare il Cid in mezzo al deserto: riesce a prendere lo specchietto di un tipo che veniva dall’altra parte.
Poi tocca a me.
E infine, ma solo proprio infine, perché non ci siamo rese conto dei tempi, a Gloria, che in vista del fatto che non avrebbe guidato più di 3 km e che Betty andava alla grande ha deciso di guidare mantenendo una velocità di crociera di 30-40 km/h, che su un fuoristrada equivalgono al quadruplo.
Usciamo di lì e recuperiamo l’altra macchina a U Salone, poi ci incamminiamo per Saint Florent.
Il programma è: trovare un campeggio per Fra e Claudia, trovare una piazzola per dormire in macchina su Park4night per noi, farsi un po’ di mare, vedere Saint Florent, mangiare in campeggio da loro, e andare a dormire presto perché domattina alle 9 ci aspetta, finalmente, la nostra piccola bateau sans permis prenotata via telefono tre giorni fa.
Prosegue tutto da programma, a parte il bagno che noi lo saltiamo, io ho il vino che mi gira ancora in testa e in pancia e preferisco stare ferma all’ombra, più che altro perché il mare a Saint Florent non ha nulla da togliere a Ostia Beach. Quindi io e Gloria preferiamo fermarci sugli scogli dietro il porto, all’ombra, a riprenderci io dal vino e lei dal troppo mare.
Saint Florent è molto molto carina, più carina di Porto Vecchio e meno di Bonifacio.
Mentre aspettiamo Fra e Claudia che, coraggiosissime, hanno deciso di andare al mare, decidiamo di passare dal tipo che affitta le barche per capire domani come funziona.
Come avevamo detto?
Sempre un po’ il culo stretto.
E sempre che nella sfiga abbiamo un gran culo.
(Questo è il riassunto della vacanza, sì.)
La barca per domani non c’è. Il tipo s’è sbagliato, l’ha prenotata per venerdì 21, giorno in cui io e Gloria staremo a Roma.
La reazione è stata la seguente:
Incredulità, rabbia, determinazione (“ora ci trovare un’alternativa”), tristezza, risate e infine sollievo quando la tipa ci dice che comunque con la barca saremmo potute andare solo a Lotu e Saleccia (le spiagge da cui venivamo), perché la parte del dito della Corsica era pericolosa.
Quindi, oltre al fatto che tanto non avremmo mai presa la barca per tornare da dove stavamo venendo, ci sentiamo chiedere scusa per l’inconveniente.
Ma figuratevi!
Di fronte a tre birre e una Coca-Cola decidiamo in corner che il giorno dopo avremmo fatto il giro del “dito” in macchina, fermandoci a Barcaggio.
In realtà lo sconsigliano tutti sto poro dito, ma effettivamente così possiamo dire di averla circumnavigata TUTTA, completamente.
Si cena poi in campeggio da loro e ci si dà appuntamento a domani alle 9.
Claudia e Fra dormono finalmente senza di noi, cosa che gli garantisce un campeggio con molti più servizi, tipo animazione, piscina, elettricità in tenda e phon nei bagni; io, Gloria e Nina, per non dover smontare alle 7 di mattina, con la macchina carica pronta per la nave di domani notte, andiamo a dormire fronte mare, insieme ad altri sei furgoncini camperizzati.
Benedetta sia Park4night!