VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 18 - 15 AGOSTO

Plage de Bodri – Degustazione di vini a Lumio – Pigna

La mattina non perviene.
Esiste un buco temporale che se la mangia, e dalla sveglia che non è mai dopo le 8:45, non si capisce come si arriva alle 11:30 senza ricordarsi di cosa sia accaduto nel frattempo e senza aver prodotto nulla di effettivamente interessante per affrontare la giornata. Questa regola vale anche a Ferragosto.
La prima proposta di Gloria è stata quella di andare a vedere Occi, paesino abbandonato nei dintorni di Avapessa. C’erano anche delle cascate belle da poter vedere.
Ma qua le priorità dondolano tra quelle mangerecce e quelle barcaiole; quindi la prima tappa è una trattoria a conduzione familiare incontrata per strada, dove prenotare la cena di stasera. La seconda è andare a Isola Rossa a cercare stacazzodibbarca.
La prima tappa è stata fallimentare ma si è ripresa subito: ci hanno consigliato un altro posto, A MORESCA, a Pigna. Chiamato e prenotata la cena sulla pergola vista mare.
La seconda tappa è stata fallimentare e basta: stacazzodebbarca non fa per noi, non qui, almeno.
Niente, viriamo per Bodri, dove scopriremo poi ha virato gran parte della Corsica del nord. In fondo è Ferragosto. Ma la cosa bella della Corsica è che, ovunque, tu riesci a prenderti quei 20-25 mq di spiaggia e a mantenere comunque 3-4 metri di distanza dagli altri.
Anche a Bodri (spiaggia di sabbia bianca e mare azzurro cartolina) e anche a Ferragosto.
L’unico inconveniente vero sono le vespe e la loro convivenza con la mia fobia. Negli ultimi anni ho fatto pace con le api, ma le vespe non mi vanno proprio giù. E qui, sono loro i nostri vicini invadenti. Soprattutto una. Questo fa sì che per la prima metà del pranzo le si chiede di spostarsi, con gentilezza e pazienza. Nella seconda metà del pranzo invece si consuma una quasi tragedia, pregna di sensi di colpa e di lacrime agli occhi e paura e rancore e strategie di survival. Tutto è bene quel che finisce bene: dopo averla praticamente torturata, tra le lacrime di coccodrillo, riusciamo a liberarla. Lei è salva e noi pure.
La spiaggia si riempie pian piano di più, soprattutto in vista del festone di stasera: stanno acchittando tutto il localino sulla spiaggia! Ma a noi non frega niente: noi alle 18 abbiamo programmato una degustazione di vini corsi presso Clos Culombu, cantina biologica nei pressi di Lumio.
La sera, invece, come detto, abbiamo una cenetta tranquilla a Pigna. Il covid è la miglior scusa per nascondere la nostra vecchiaia con frasi tipo “certo i festini in spiaggia de sti tempi…”, “meglio una cenetta tranquilla anche se è ferragosto…”.
La degustazione è andata da Dio: in una cantina stilosa, con vini di livello medio alto e un’esposizione d’arte, noi imbocchiamo coi costumi bagnati, le ciavatte da mare, qualche alghetta appiccicata sui polpacci e le facce da poracce che ci caratterizzano da sempre.
L’assaggio è gratuito e funziona che tu scegli i vini da un menu, senza nulla da spizzicare. Alle 18.30, dopo una giornata di mare e un pranzo fugace.
Tutto gratuito.
Nessuno ci ha illustrato nulla, versavano solo il vino che gli chiedevamo, e non abbiamo capito se era per via delle nostre condizioni che ci rendevano delle persone veramente poco credibili, o perché secondo loro bastava scrivere in un foglio a parte un minimo di storia per ogni tipo di etichetta.
Fatto sta che al quinto bicchiere sbiascicavamo. Per sciacquarci dai vini secchi abbiamo testato i tre dolci: moscato, vino di mirto e vino d’arancia. A parte l’ultimo che non aveva nulla da aggiungere alle Zigulì all’arancia, i due dolci si aggiudicano l’acquisto (anche il rosso di “STORIA DI”, una miscela di uve locali prodotte con tecniche antiche).
Usciamo comunque in maniera più che dignitosa, a parte io che in questa vacanza sto andando avanti a gallette, pollo e carote e che quindi mi ero persa già alla fine del secondo bicchiere.
Torniamo felici in campeggio con 7 litri di vino incartato in macchina e ci prepariamo per la sera.
Pigna è molto carino, un paesino piccolo e arroccato. Pieno di gatti, quindi lo apprezziamo tutte tranne Nina, che tra l’altro subisce un attacco incrociato dai felini e sbrocca, prima di entrare al ristorante.
La cena la facciamo a base di tapas, assaggiando finalmente la charcuterie corsa e brindando con un rosso locale.
I prezzi delle tapas sono ragionevoli, e torniamo a casa con 25 euro investiti comunque molto bene.
A casa ci aspetta Pollo, nostro fedele amico che per ringraziarci dell’affetto e di qualche crocchetta ci ha pisciato sulla tenda.
Domattina in ogni caso si smonta. Direzione Deserto Des Agriates.
Confidiamo tutti in Betty.
O in François, dipende dalla fede.