VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 5 - 25 LUGLIO

Le missioni del giorno erano 3: riuscire a prendere la mashrukta, farsi una doccia vera non appena arrivate all’ostello e fare la lavatrice.
Le abbiamo fallite tutte.
La missione della mashrukta era fondamentale dal momento che in questi due giorni in montagna gli spostamenti ci hanno svuotato il portafoglio. Per non fallire nella missione abbiamo chiesto la colazione alle 7.30, anche se la mashrukta sarebbe partita proprio davanti la nostra Guesthouse alle 9.
Poi, non abbiamo preso la mashrukta.
Tutto è cambiato durante la colazione. E che colazione!
Alle 7.20 giravano per la guesthouse Gogi e tre ragazzi georgiani, che abbiamo appreso poi essere uno il figlio dei proprietari e gli altri due dei suoi amici.
Alle 7.30 Gogi sveglia Lulu tumefatta dalla sera precedente (ci confessano aver bevuto fino alle 2 di mattina. Erano tutti in hangover).
La colazione delle 7.30, composta dai rimasugli della cena (ovvero cotolette fritte che sembravano hamburger, grasso di carne freddo cotto sul barbecue con cipolle e paprika, insalata russa, salsa ai cetriolini, pane, burro e yogurt – noi ovviamente abbiamo assaggiato tutto) è stata scandita da una serie di brindisi con la birra locale che a noi sembrava più un vinello frizzantino dal retrogusto affumicato.
A metà colazione, il figlio di Gogi e gli amici, ormai anche nostri carissssimi amici, ci offrono un passaggio a Tbilisi. Quando capiamo essere aggratis, accettiamo con piacere e scegliamo così di fallire la nostra prima missione. Daje che abbiamo risparmiato 14 lari!
Il viaggio di ritorno è stato intervallato da due tappe, condite da birra in lattina (gustata solo dai ragazzi, in questo caso).
Felici di arrivare in ostello, eravamo pronte per la nostra seconda missione. La sognavamo da due giorni questa doccia.
Il ragazzo della reception però ci accoglie con una “bad news for you.”

“There’s no water until tomorrow”.
Ed ecco che vanno a monte contemporaneamente anche la seconda e la terza missione.
La soluzione migliore in questo caso viene proposta da Obelix, pure lui ormai nostro migliore amico, nonché ospite dell’ostello, che esordisce così: “io esco, mi compro litri di vino, bevo bevo bevo bevo bevo bevo bevo, mi addormento ubriaco e mi sveglio domani che è tornata l’acqua!”
Colpite dalla soluzione, e indecise sul da farsi, decidiamo di uscire e invece di comprare litri di vino, camminiamo per Tbilisi senza mai fermarci, dall’1 fino alle 8 di sera. Lunga camminata che ci ha permesso di scoprire nuovi gioiellini di questa strana e incantevole città.
Cose che abbiamo imparato oggi:
* Quando gli ospiti si siedono a tavola, è educazione alzarsi e sedersi di nuovo con loro.
* I brindisi sono accompagnati da pensieri e dediche profonde, nostalgiche e romantiche. E per loro è un modo di scambiarsi emozioni e racconti.
* Georgia in georgiano si dice საქართველო (Sakartvelo).
* Tbilisi è una città termale, e nel cuore della città vecchia scorre un fiume di acque sulfuree.
* Anche i cani randagi (qui è pieno, sono dolcissimi e hanno tutti un chip all’orecchio tipo mucche) usano diligentemente i sottopassaggi per attraversare la strada.
* Io mi innervosisco se non mangio dopo un po’ che ho fame
* Concludere la giornata con una birra è più che un piacere, è praticamente un dovere.

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