VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 7 - 31 luglio

Arles

Mi avete persa. Addio. Innamorata.
Innamorata di strade, colori, vicoli, finestre.
Ma partiamo dall’inizio.
La colazione di oggi è stata la migliore di sempre. La luce dell’alba era morbidissima. Subito siamo andate a dare il buongiorno ai fenicotteri, che allarmati dalla nostra presenza (o forse da quella di Nina) si sono allontanati con vaghezza ed eleganza.
Indecise sulla piega da far prendere alla giornata, data la fresca brezza e la pioggia prevista nel pomeriggio, optiamo per andare ad Arles, anche abbastanza di fretta, perché alle 14 inizia il diluvio.
Arles.
Io penso di non aver mai visitato una cittadina che mi desse la felicità che mi ha fatto provare Arles. Una felicità pacata, composta, fortissima. Giravamo per i suoi vicoli dai bassi edifici, con grandi porte e imposte colorate, fiori, piante, decorazioni varie, e il magone bussava forte sul plesso solare. Di riflesso sorridevo e sentivo gli occhi brillare. Se ne sono resi conto tutti: chiunque incontravamo mi sorrideva e mi salutava.
Arles è semplice, è elegante, è rustica, è colorata, è decorata e per niente spocchiosa. Anzi, è accogliente.
In più, c’è il festival internazionale di fotografia: Rencontres d’Arles.
Ho provato a convincere Gloria a fermarci qua per sempre, ma per ora con scarsi risultati, nonostante anche lei sia rimasta colpita dalla gioia che trasmette questa cittadina.
L’abbiamo girata tutta. Da capo a fondo. A fine giornata il contapassi dice che abbiamo fatto 13 km.
In tutto questo, oltre a perderci nei vicoli, abbiamo visto cinque esposizioni gratuite (quelle maggiori sono a pagamento, ma noi tra green pass e budget giornaliero non ce le siamo potute permettere), due parchi, un Colosseo in miniatura e un giardino di ispirazione romana. Poi, ci siamo concesse una birra a La Croisière, uno spazio con bar à jus, libreria, esposizioni e concerti (del quale noi ci siamo gustate le prove).
In tutto, come ciliegina sulla torta di questa giornata fatta di sorrisi, gioia, sorprese e occhi sgranati, non ha mai piovuto. Cioè doveva piovere dalle 14 e i nuvoloni carichi si sono affacciati alle 19:30, ora in cui iniziamo a salutare Arles e organizziamo un summit, fronte partita di pétanque, per decidere il da farsi.
Pioverà. E noi non siamo ben attrezzate a riguardo.
Guardiamo il meteo con qualche difficoltà (avete idea di quanto facciano cagare i siti francesi?) e capiamo che se restiamo in Camargue non ci salviamo dal diluvio che sta palesemente arrivando e che, dicono, durerà fino alle 5 di mattina. In più domani pare ci siano belle raffiche di vento.
Ci guardiamo. Guardiamo la mappa. Guardiamo il cielo oscurarsi. Ci guardiamo di nuovo.
Montpellier.
Andiamo verso Montpellier, e a Les Saintes Mariés de la Mer e ad Aiguës Mortes, qui in Camargue, toccherà tornarci.
Tanto domani è domenica e oltre al meteo avverso ci sarebbe stato il panico di gente e non ce lo saremmo mai goduto.
Completamente appagate invece dalla notte al faro tra i fenicotteri, e dalla giornata ad Arles, salutiamo la Camargue ed entriamo in Occitaine.
A Montpellier spioviccica, ma dovrebbe finire presto. Troviamo un parcheggio ai bordi dello zoo, dove ci sono altri due van a dormire e dove c’è un buon riparo per Nina e la macchina sotto gli arbusti.
Di nuovo non abbiamo cenato, nonostante la richiesta continua di Gloria di trovare una boulangerie. Avrei dovuto filmarla, quando prima di partire, ci è rimasta così male di fronte alla mia risposta negativa alla sua proposta di non cenare mai, in viaggio.
Siamo belle stanche stasera e ci si addormenta nel giro di niente.

P. S.: Gloria ha retto alle vespe in maniera notevolmente più raffinata di quanto io abbia retto alle zanzare (bella la Camargue, eh. Bella davvero. Ma ricordatevi che è una palude: abusate di antizanzare)

P. P. S. Gloria sta benone per davvero 😉

    Tiziana
    1 August 2021

    "... è semplice, è elegante, è rustica, è colorata, è decorata e per niente spocchiosa. Anzi, è accogliente.
    In più, c’è il festival internazionale di fotografia: Rencontres d’Arles..." Conosco bene una fotografa ...che è proprio così ... Come Attesa...Le(i) avrebbe dovuto chiamarsi Sara... E ora credo che la sua Bambina Interiore è proprio così che si chiami ... Grazie Marta per i tuoi racconti 🙏❤️👸🙏

      amanolibera
      2 August 2021

      Grazie a te per queste parole. 🙂

    Francesca Casadei
    1 August 2021

    Arles è i dipinti di van Gogh fattesi realtà. Les Aguies mortes è un posto bellissimo, tornateci. Ma anche Montpellier è una bellissima sorpresa capitata per caso anche a noi (dovevamo dormire sulla costa ma era tutto pieno) e tuttora la ricordiamo con gioia!

      amanolibera
      2 August 2021

      Montpellier anche per noi è stata una bellissima sorpresa, all'inizio la periferia ci aveva tratto in inganno, ma la sua eleganza ci è rimasta impressa dopo una passeggiata tra le vie del centro storico. 🙂

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