Quando scegli (per qualsivoglia motivo, anche quello meramente economico – come il nostro) di non prendere le autostrade ma di percorrere le statali, succedono per lo più cose inaspettate.
Tipo entrare in piccoli paesini in pietra chiara e case basse, che sembra di stare nell’entroterra salentino; o urlare meravigliate di fronte a castelli e palazzetti napoleonici non annunciati che sbucano dietro l’angolo; o meglio ancora, ritrovarti sulla Route du Vins mentre stai facendo i conti di quello che hai mancato nei giorni passati fermi in un luogo solo.
Quando è apparso il cartello “Route du Vins/ Blaye-Côte de Bordeaux” , stavamo proprio dicendo che i nostri errori sono stati:
– non aver comprato uno skate
– non essere andate alla base sottomarina
– non aver fatto alcuna degustazione di vini.
Così Gloria non ha esitato un secondo a dire “Cerca subito uno château biodinamico qua intorno!”.
Mi diverte fare il copilota, soprattutto se ho una mappa stradale su carta oppure se devo cercare luoghi sconosciuti.
Troviamo lo Château Nodot, à Saint Christoly de Blaye e, finalmente, ci regaliamo una degustazione in una piccola azienda a conduzione familiare.
Loro sono vignaioli da 250 anni, e da 11 praticano la biodinamica, per scelta della figlia.
Hanno acchittato una sorta di mini museo del vino con gli attrezzi di famiglia nei vari garage, e la proprietaria, che ha studiato italiano all’università della terza età e quindi entusiasta della nostra presenza, ce ne illustra ogni minimo dettaglio.
Bello tutto, ma il momento decisamente più entusiasmante è quello della degustazione.
Assaggiamo di tutto, nove bottiglie alla fine, comprese due di vino dolce e speziato di ispirazione medievale, prodotto fondamentalmente perché il marito è fissato con la storia del medioevo.
Per la visita e la degustazione chiedono 9 euro a persona, a meno che tu non compri il vino e allora te la offrono. Ed ecco qua altri 70 euro da non conteggiare nel budget giornaliero.
Continuiamo per le statali verdi, dai cieli immensi, con nuvole disegnate che galleggiano per aria, fino ad imboccare il ponte per l’île d’Oleron, ringraziando ancora Fabrice, il tipo incontrato a Petit Nice che ci ha raccomandato di non andare all’île de Ré se non vogliamo pagare 16 euro per l’attraversamento del ponte.
All’île d’Oleron, invece, ti ci accompagna un lungo ponte gratuito, che costeggia un vecchio ponte più basso e deteriorato, ma soprattutto, alla destra, si leva un forte in mezzo all’oceano: Fort Louvois. Il fratello piccolo di Fort Boyard che andremo a cercare domattina, anch’esso troneggiante nell’acqua.
Come in ogni tappa del viaggio siamo totalmente impreparate rispetto a cosa aspettarsi dall’isola, la sua storia, e cosa vale la pena visitare (a parte Fort Boyard, consigliato in un blog sbirciato poco prima). In ogni caso prendiamo la strada verso Saint Trojan les Bains e ci imbattiamo subito in saline, canali, baracche di legno basse e per lo più colorate, biciclette, ostriche.
Le ostriche te le tirano appresso (6 ostriche 7 euro), ma noi domani abbiamo prenotato un costosissimo giro in barca a Marais Poitevins e tocca risparmiare. In più, nonostante la nostra passione per questi molluschi, stiamo entrando in Bretagna, che ci ospiterà per una settimana, e che sarà terra di lotte tra me e Gloria perché io le vorrò mangiare a pranzo cena e colazione e lei mi ammonirà che non abbiamo una lira e dobbiamo stare risicate e che palle soprattutto quando non posso darle torto.
Comunque qui è bellissimo, una piccola Camargue bretone, più rozza e un po’ più grigia, con gli stessi paesaggi solo in miniatura.
Ci fermiamo nel parcheggio della spiaggia di Saint Trojan, enorme, con tavolini, bagni, coinquilini e spiaggia a 50 m.
La chitarra ha le corde nuove, quindi dopo una frugale cena con del coleslaw, si aspetta il calare del buio rodandole con qualche, solito, cantautore italiano.
Fino alle 22.15, quando, finalmente, si può dire che è notte.
Non ci credo siete riusciti a rinunciare alle ostriche incredibile!!!!!
ahhahahahahaha, I duri sacrifici dei lunghi viaggi.
Ma anche le ostriche arriveranno. 🙂
ragazze sono dei posti meravigliosi
Si, veramente e noi sempre alla ricerca del meravigliarsi