VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 14 - 7 agosto

Bordeaux

5 cose su Bordeaux
(oggi va di lista, era troppo che non ne stilavo una)
1.
Non mettete la sveglia prima delle 6 per andare a Place de la Bourse all’alba, a vedere il Miroir d’eau deserto, è inutile, perché succede che quando arrivate scoprite che lo accendono alle 10.
La cosa buona è che vi ritrovate a vedere Bordeaux che si risveglia, vuota, in piene pulizie del mattino, con la luce morbida dell’aurora.
E che avete una buona scusa per fare la seconda colazione in una boulangerie con i chocolatine.

2.
Avete presente il celebre “proletari di tutto il mondo, unitevi!”? È di Flora Tristan, un’aristocratica franco-peruviana che nella prima metà del 1800 ha lottato per l’emancipazione femminile, per l’accesso all’educazione e per il divorzio. Inoltre, appunto, è una dei precursori del socialismo internazionale, avendo militato parecchio per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia.
Beh. È morta à Bordeaux, nel 1844, precisamente nella via in cui si affacciava la mia cucina, 9 anni fa, a Rue de Bahutiers (e io l’ho scoperto solo oggi).

3.
Esiste (ma forse è meglio dire esisteva) una casa abbandonata a Gradignan, subito fuori Bordeaux, accanto al carcere.
L’abbiamo scovata grazie ad Urbex Session, dei tipi che si intrufolano in luoghi abbandonati, fotografano e ne raccontano le storie.
Solo che loro hanno scritto l’articolo di questa casa nel 2014 e Bordeaux si sta rifacendo il look da parecchio (quando sono arrivata io nel 2012 avevano appena finito la riqualificazione del centro storico e piano piano si sono allargati a raggera, nel rimettere a nuovo tutta la periferia), quindi siamo molto poco fiduciose. Ma ci andiamo lo stesso perché la storia del posto è divertente.
Era la casa di riposo di un tipo, Robert Henri Lenôtre, un anziano signore dal passato libertino, stravissuto nel quartiere parigino del Moulin Rouge. Talmente tanto vissuto che viene incarcerato per via del giro di russe clandestine che aveva messo su.
Uscito di prigione decide di redimersi e vivere una vita retta, tanto da sposarsi con Maria e mettersi a lavorare come autista di autobus.
Peccato solo che a 80 anni, ormai vedovo, nel fare zapping in tv, si imbatte per caso in un film porno.
Niente.
Tutta la sua vita peccaminosa gli ritorna alla memoria, insieme ad una botta di nostalgia mostruosa e che fa? Mette su – sempre in clandestinità – una casa chiusa gerontofila (sapete tutti cosa è la gerontofilia?), dentro la casa di riposo. Un genio.
Solo che viene beccato dalla polizia incuriosita dalle file troppo lunghe, che dà l’ordine di chiudere la casa.
Robert se la dà a gambe e sparisce così.
Vabe. La storia è fantastica e le foto della casa anche.
Purtroppo, però, come volevasi dimostrare, anche Gradignan è stata riqualificata, e sono stati costruiti edifici residenziali tutti intorno al carcere, probabilmente l’anno scorso, date le facciate immacolate.
La cosa fichissima è che la casa de retrait Andreï Tchikatilo (così si chiama) è rimasta lì. Nel giardino interno di un condominio, tutta sigillata, quindi impossibile entrarci, ma è lì. In mezzo.

4.
Altro sito abbandonato si trova sopra Floirac, in cima ad una collina sulla rive droite, all’interno di un parco.
Niente di che, troppo distrutto, e murales di bassa qualità.
Però scopriamo che esiste un GR (grand randonnée) tutto intorno a Bordeaux, che attraversa parchi, piccoli castelli, un planetario e opere artistiche pubbliche, temporanee o permanenti. Si chiama GR BORDEAUX MÉTROPOLE e per caso, ne siamo finite in mezzo, sempre a Floirac, nel curatissimo parco del Castello.
È da fare, magari in bicicletta, se ci si prende un paio di giorni in più per visitare questa città e i suoi dintorni.

5.
Bordeaux si gira benissimo, ma proprio benissimo, a piedi o in tram. Non pensateci proprio di prendere la macchina. Il traffico bordolese è ai livelli di quello romano, solo più composto e quindi più lento.
Il nostro consiglio, se venite da queste parti in macchina, è di parcheggiarla in un parcheggio libero (se ne trovano fuori dal centro, tanto poi ci si sposta in tram) e di girarla in bici o apiedi. Se volete andare all’oceano prendetevela con molta calma e e arrivateci in bicicletta (una sessantina di km fino a Lacanau) almeno all’andata oppure prendete il treno alla Gare Saint Jean e arrivate ad Arcachon, da lì partono i bus per la duna e dintorni.
A Bordeaux, invece, fate perdere i vostri piedi nei vicoli, nelle strade, tra le impasse, dentro le chiese e le librerie, tra gli odori delle boulangerie o dei milioni di ristoranti orientali, fermatevi in qualche cave à vin a fare una degustazione, à mangiare le ostriche al marché des capucins, camminate sul quai, da Chartrons fino a la Méca. E solo se volete fare giri per gli château verso Saint Emilion, allora, prendete la macchina.
Altrimenti non ne uscite più.
5b.
A proposito di uscire. Uscite sempre con una giacca impermeabile. O con un ombreo. O un kway.
Sempre.