VIAGGI A MANO LIBERA

Giorno 12 - 5 agosto

Parc Naturel Régional des Landes de Gascogne

Ha smesso di piovere e sembra lo farà per le prossime 48 ore. Ce lo dice Windy (conoscete windy? Ottima app per vento (!) e meteo), noi gli crediamo, ci affidiamo a lui e impacchettiamo tutto, pronte per andare a prendere finalmente il sole un paio di giorni.
Bordeaux si trova a meno di un’ora dall’oceano, quindi la direzione è quella. Le spiagge più vicine sono Lacanau, Le Porge, Cap Ferret, Arcachon e Biscarrose. Optiamo per Lacanau solo perché era quella in cui andavamo sempre quando stavo in Erasmus, ma fondamentalmente sono uguali.
Dune, enormi distese di sabbia chiara, onde e correnti importanti, surfisti, vento.
Solo che oggi, appena arrivate, a tutto questo tocca aggiungerci freddo e pioggia.
Pioggia, sì. Arriviamo alle 13 col sole, parcheggiamo, scendiamo, prendiamo le cose dalla macchina e piove.
Ora, la pioggia qua, la maggior parte delle volte, non è come in Italia: è fugace, variabile, leggera e imprevista. Quindi prendiamo le giacche a vento, i costumi, gli asciugamani, le felpe e in questa schizofrenia ce ne andiamo comunque in spiaggia, dove OVVIAMENTE è impensabile tanto farsi il bagno quanto prendere il sole.
Apriamo una parentesi. C’è una persistente faida interna tra mare e montagna. Entrambe amiamo entrambi, ma io proprio non posso stare senza mare e Gloria senza montagna. Quindi quando abbiamo pianificato il viaggio, abbiamo anche fatto la conta dei giorni al mare e di quelli in montagna, cercando un equo bilanciamento tra i due.
Ecco, quello di oggi non può, non deve essere considerato un giorno di mare.
Cioè, stiamo con le felpe, urliamo per parlarci perché il vento porta via le onde sonore (oltre alla pioggia che già ha smesso di scendere) e nessuna delle due ha la minima intenzione di farsi il bagno. Manco Nina, che però trova un’amichetta con cui giocare per l’intera successiva ora.
I cani qui possono entrare in spiaggia, ma solo dopo la “zona sorvegliata”, quindi oltre il limite della bandiera rossa, c’è una sorta di area cani.
Restiamo in spiaggia per un’oretta. Il tempo per Gloria di sedersi a guardare le lezioni di surf e andare in esplorazione delle dune, per me invece di mettermi in costume, sdraiarmi, togliermi gli occhiali, mettermi gli occhiali, infilarmi la maglietta a maniche corte, poi spogliarmi di nuovo, girarmi dall’altra parte, mettermi la felpa, mettermi il kway e sbraitare contro il tempo francese che quest’estate non ci grazia e che continua a far sì che io non possa godermi il mare.
Windy ci dice che dall’altra parte della foce della Garonna, verso Arcachon il tempo dovrebbe reggere di più, quindi ci fondiamo in macchina surgelate e ci spostiamo. Il cane è in totale disaccordo, ma lei ha la pelliccia, quindi non conta.

Ci muoviamo direttamente verso la Dune du Pilat, la duna più grande d’Europa, sempre dentro il Parc Naturel Régional des Landes de Gascogne, alta tra i 100 e i 120 metri (l’altezza è variabile), lunga 3 km e larga 500 m, alla quale però dedicheremo la giornata di domani, oggi cerchiamo di concluderlo con un po’ di spiaggia e magari una birretta.
Per arrivare alla duna dobbiamo passare per Arcachon. Ricca cittadina ai bordi dell’oceano, è stata luogo di vacanza di Toulouse-Lautrec e di D’Annunzio (le informazioni quelle fondamentali, eh?), ed è davvero un gioiellino da visitare. Ha uno spirito esotico e nobile, ed è divertente girare tra questi lussosi palazzetti con i nomi di famiglia incisi a grandi lettere sotto i tetti a spiovente.
Passateci, se siete in zona.
Noi, dicevo, ci siamo passate per venire verso la duna, che superiamo di qualche km per infilarci nel parcheggio della spiaggia di Petite Nice, che ci ospiterà stanotte. Individuato grazie a Park4night, altra eccellente app in queste situazioni, ci ritroviamo in mezzo ad una cinquantina di camper e altrettanti van, un ristorantino, una postazione bagni e lavandini, una pineta e il mare a 50 metri.
Praticamente un campeggio gratuito, in un parcheggio che si estende dietro ad un cartello di divieto di campeggio. Eccezionale.
Euforiche, carichiamo gli zaini con il colesaw, la baguette, le birre, le felpe e le giacche a vento (fa comunque un freddo boia, anche se non piove), il telo impermeabile e ci accampiamo a riva.
La conferma del fatto che fosse proprio il posto giusto ce la dà la conoscenza di Pietro e Pablo, papá e figlio italiani (unici italiani incontrati finora) che sono in vacanza in van e con i quali finiamo in spiaggia la nostra cena delle 19, così inglese, e accompagniamo in van la loro cena delle 21:30, così spagnola.
La serata è stata super piacevole. Uno di quegli incontri familiari, nei quali ti ritrovi a parlare di tutto senza alcun disagio e con fluidità.
Insieme alle lunghe chiacchiere, ci scoliamo una bottiglia di bianco francese che col freschetto e il silenzio del posto, concilia il sonno che è una meraviglia.

    AleCini
    6 August 2021

    Ho recuperato tutto adesso che sono in macchina in un viaggio meno entusiasmante ma verso una vacanza comunque impegnativa con Francesco 😂 che meraviglia 😍 sogno e viaggio con voi!! Però vi seguo in un comodo camper con bagno 😂

      amanolibera
      6 August 2021

      Brava! Bravi tutti e tre! Dove state andando? Nel viaggio di rientro in Italia ci incrociamo? Ottima scelta IL BAGNO!

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