Barcellona in elenco puntato:
Barcellona è lunga, ma non particolarmente larga. In 55 minuti la attraversi a piedi, da Gracia al Barri Gotic.
Barcellona possiede mare e colline, così che puoi godere di entrambi senza doverti mettere in macchina (Il Tibidabo è alto quasi 600 m).
Le tapas, che non sono tapas ma Pinchos, le trovi ovunque, e le più convenienti le trovi a Carrer de Blai
Tieniti sempre stretta la valigia, che rischi di lasciarla sull’autobus appena atterrata e dovrai passare il giorno successivo a ricomprare vestiti e occorrente vario.
Oppure vacci direttamente senza valigia, nel periodo di saldi, soprattutto per comprare le scarpe che sono tra le più belle del mondo;
Barcellona è Gaudì e Gaudì è Barcellona
È una città sinuosa e accogliente, senza spigoli. Anche i suoi incroci sono ottagonali, non quadrati, come se non volesse rischiare di tagliare (fuori) qualcuno con i suoi spigoli;
Bella Casa Batllò, ma 35 euro come tariffa base d’ingresso mi sembra eccessivo, per questo ci siamo buttati su Casa Vicens che merita parecchio – è la prima casa costruita da Gaudì – e costa meno della metà;
Chissà se prima o poi finiranno la Sagrada Familia – davanti alla quale, comunque, ci puoi passare le ore a cercare e contemplare simboli, ghirigori e angolature particolari;
La Rambla, troppo turistica. Troppo.
Il barrio gotico pure ma decisamente più particolare;
Il jamon andatelo ad assaggiare al Mercat de Santa Caterina
E dato che siete lì, allungatevi di 300 m e andate a spalancare la bocca davanti al Palau de la mùsica Catalana (magari voi entrateci pure, non fate i pulciari come noi, costa 12 euro);
Se poco poco capisci lo spagnolo e magari ti piace anche, sappi che rabbrividerai davanti al catalano che, perdonatemi, non ha melodia e sembra una lingua under construction. Parole troncate perché non si è ancora deciso quali sono le regole grammaticali che sottendono le varie declinazioni linguistiche.
Barcellona si lascia camminare, noi in due giorni e mezzo abbiamo macinato con grande goduria 60 km;
Converrebbe prendere la residenza a Barcellona per poter accedere gratuitamente o a prezzi molto bassi sia ai palazzi di Gaudì che a Parc Güell, la cui entrata per i turisti costa 10 euro.
La scuola inizia alle 9, converrebbe prendere la residenza a Barcellona solo per questo;
È aperta alle diversità, così tanto che ogni modo di essere diventa unicità e nessuno è comparato ad una normalità;
Bellina Gracia e i suoi baretti, proprio bellina – e noi abbiamo anche trovato un posto perfetto dove dormire e da dove poter poi incamminarci nel cuore della vecchia Villa de Gracia (che nel XIX secolo è stata collegata a Barcellona tramite il borghesissimo Paseig de Gracia);
Fare un viaggio con papà vale parecchio a prescindere dal posto che visiti. E il pensiero che tra i vicoli, i bar, le cañas e i fumi delle patatas bravas di Barcellona echeggiano le nostre chiacchiere e i nostri sorrisi, rende questa città ancora più unica e speciale.
Se non lo hai fatto leggi la quadrilogia di Barcellona di Zafon.